Ortona – 16/03/2018
Continue readingAmianto e tumori: incontro a Gaeta.
Gaeta – 15/03/2018
Continue readingAmeglia (La Spezia), brucia un capannone, "ricaduta fibre di amianto"
L’incendio di un capannone scoppiato stamani (31/10/2016 ndr) nella piana di Marinella, nel comune di Ameglia (La Spezia) ha provocato una “possibile ricaduta di fibre di amianto per un raggio di 1500 metri. Secondo l’Agenzia regionale per l’Ambiente durante la prima fase dell’incendio è “più probabile che siano state veicolate fibre d’amianto” che si trovavano nel tetto. Arpal ha inviato il rapporto sull’accaduto alla Asl spezzina. Interessati dal rischio amianto circa duemila abitanti delle frazioni dei comuni di Ameglia, Castelnuovo Magra, Ortonovo e Sarzana.
L’incendio del grande capannone adibito a fienile, divampato stamani poco prima delle 8, è stato circoscritto ed è in corso di spegnimento. La protezione civile ha confermato e ribadito le misure di autoprotezione diffuse in mattinata ai cittadini con un sms, consigliando di rimanere a casa con le finestre chiuse. Il rapporto Arpal, inviato alle Asl, sarà recapitato ai sindaci che adotteranno le precauzioni ritenute necessarie. ll comune di Carrara ha diramato un comunicato che recita: “Fino a questo momento dalle competenti autorità ed Enti della Liguria non sono giunte comunicazioni né ufficiali né ufficiose di possibili rischi per la salute pubblica del nostro territorio”.Il Comune di Ameglia ha diramato un messaggio telefonico ai 2700 numeri che normalmente vengono allertati in genere per le allerte meteo o le emergenze, per invitare la popolazione a ritirare i panni stesi, chiudere le finestre e non fare attività all’aria aperta.
L’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone è sul posto da questa mattina. Sono state sgomberate tutte le abitazioni nel giro di 1500 metri dal capannone, si tratta due abitazioni dove abitano quattro persone che al momento dell’incendio erano già fuori casa, visto che si tratta di casolari di campagna, sono pronte comunque le strutture ricettive per accogliere queste persone. Le scuole delle due frazioni di Ameglia più prossime alcapannone, a Fiumaretta e Bocca di Magra, resteranno chiuse mercoledì e fino a nuovo ordine. Nel frattempo è stata emessa l’ordinanza che dà prescrizioni alla popolazione per le prossime 48 ore: stare in casa, chidere le finestre e tenere gli animali al riparo. “Purtroppo Arpal e Asl ha registrato che ci possono essere state dispersioni _ dice Giampedrone _ e si possono ancora verificare, è necessario quindi tutelare l’incolumità pubblica”.
Napoli. Amianto ai Colli Aminei, sequestrato un manufatto.
Sequestrato un manufatto in zona Colli Aminei ricoperto da lastre di amianto in evidente stato di abbandono.
Proseguono le attività di controllo e gli interventi della Polizia Municipale nel territorio Stella San Carlo.
Gli agenti del reparto operativo Stella hanno sottoposto a sequestro penale un manufatto in muratura di circa 80 metri quadri ricoperto da un tetto di lastre di amianto in evidente stato di abbandono situato all’interno di una vasta area adiacente al civico 12 di Viale degli Oleandri ai Colli Aminei.
All’interno del manufatto e nella zona antistante, ricoperta da fitta vegetazione, sono stati rinvenuti numerosi tubi di eternit occultati parzialmente nel terreno e parti di lastre di amianto di copertura del tetto cadute al suolo per deterioramento, abbandono e assenza di manutenzione.
L’edificio è presente su un area anch’essa sottoposta a sequestro per violazioni in materia di edilizia ed è posizionato nelle immediate vicinanze di altri fabbricati e di diverse abitazioni.
In seguito al sequestro della struttura e alla successiva comunicazione alla Autorità Giudiziaria, sarà cura dei proprietari, ai quali il manufatto è stato affidato in custodia giudiziaria, predisporre idonei interventi per la messa in sicurezza del materiale pericoloso.
Gaeta, un mare di amianto:Amianto a Gaeta: aspetti tecnici, medici e risarcitori in Italia e negli USA.
Gaeta – 05/03/2016
Continue reading"Un posto sicuro", un film racconta la tragedia dell'Eternit di Casale Monferrato
La tragedia dell’Eternit di Casale Monferrato è diventato un film, “Un posto sicuro” di Francesco Ghiaccio, presentato oggi in anteprima nazionale nella città simbolo delle stragi da amianto, quella che ha pagato più di ogni altra in termine di vite umane e malattie. Domani si replica a Torino, dal 3 dicembre la pellicola approderà nelle sale. Alla proiezione casalese c’erano i familiari di alcune delle vittime. Tra questi la casalese Maria Ottone, 81 anni, che, tornata nella sua città da pensionata, ha visto morire, uccisi dal minerale killer, la cognata, il padre ed il fratello. “Abbiamo detto e letto talmente tanto in tutti questi anni – ha affermato la donna – che credo un film non aggiunga molto. E’ però bello, soprattutto nella seconda parte, quando il riscoperto rapporto tra padre e figlio diventa più forte della malattia. Purtroppo con la sentenza della Cassazione, prima della quale avevamo sperato tanto, abbiamo perso ma non molleremo comunque”. Maria Ottone è la miglior amica di Romana Blasotti Pavesi, 86 anni, l’anima dell’Afeva (Associazione familiari e vittime amianto), che non ha potuto partecipare all’anteprima perché malata.
“Un posto sicuro”, del regista Francesco Ghiaccio, ha cominciato le riprese nei giorni successivi la controversa sentenza sulla Eternit e ha come principali interpreti Marco D’Amore, Giorgio Colangeli, Matilde Gioli; è prodotto da Indiana Production, La Piccola Società con Rai Cinema e Sky Cinema e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. “Abbiamo cominciato proprio da Romana Blasotti Pavesi – spiega Ghiaccio – Lei che alle lacrime ha sostituito la determinazione per ottenere giustizia. Il film cerca di essere a quest’altezza, questo è quello che abbiamo ‘respirato’ a Casale. Una città che ha sposato pienamente in modo convinto il nostro progetto. Molti si sono identificati nel film perchè lo consideravano un’occasione di riscatto, soprattutto dopo la sentenza della Cassazione. Il nostro è, in particolare, il racconto di una rinascita: un risveglio iniziato più di trent’anni fa, quando i primi operai dissero ‘qua stiamo morendo tutti’. Per quanto difficile, anche per questa ragione è il nostro film di Natale, la più grande soddisfazione della mia vita”.
Fonte : La Repubblica
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Operai morti per l'amianto, condannati gli ex direttori di Fincantieri Palermo
Operai morti per l’amianto, condannati gli ex direttori di Fincantieri Palermo: sono ritenuti responsabili della morte di sette operai deceduti per asbestosi e mesotelioma pleurico in seguito all’inalazione delle fibre di amianto
Il giudice di Palermo Monica Sammartino ha condannato complessivamente a 24 anni e 6 mesi di carcere, per omicidio colposo, gli ex direttori di Fincantieri Palermo Giuseppe Cortesi, Antonio Cipponeri e Luciano Lemetti. Sono responsabili della morte di sette operai deceduti per asbestosi e mesotelioma pleurico in seguito all’inalazione delle fibre di amianto. Nello stabilimento, per anni, secondo l’accusa non sarebbero state adottate le misure di sicurezza minime per evitare il contatto diretto con l’amianto.
I tre imputati, che avrebbero dovuto vigilare sull’osservanza delle cautele imposte dalla legge per chi lavora a contatto con l’amianto, sono stati invece assolti dall’accusa di omicidio colposo relativa ad altri dieci decessi. Per 15 capi di imputazione di omicidio e lesioni colpose è stata invece dichiarata la prescrizione. A Cortesi sono stati inflitti 8 anni e 6 mesi, a Cipponeri 6 anni e 6 mesi e a Lemetti 9 anni e 6 mesi. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento del danno, da liquidarsi in sede civile, alle parti civili costituite: i familiari di tre vittime, l’Inail e la Fiom, assistita dall’avvocato Fabio Lanfranca.
Il magistrato ha inoltre attribuito una provvisionale immediatamente esecutiva di 700mila euro all’Inail e somme tra i 120mila e i 65mila euro alle mogli e ai figli delle vittime che si sono costituiti parti civili. Si tratta del secondo processo celebrato a Palermo per l’amianto killer alla Fincantieri. A novembre del 2014 la Corte di Cassazione ha confermato le condanne dei tre dirigenti al primo dibattimento istruito nel capoluogo. Erano imputati della morte di 37 operai, uccisi anche loro dalle polveri di asbesto, e per la malattia sviluppata da altri 24 lavoratori.
Fonte: La Repubblica (Palermo)
AMIANTO: NAVI MILITARI E MERCANTILI IL RISARCIMENTO ARRIVA DAGLI U.S.A.
Augusta – 06/10/2015
Continue readingSeattle Cancer Center Using New SMART Mesothelioma Treatment
August 3, 2015 — A Seattle mesothelioma treatment center is now using the Surgery for Mesothelioma After Radiation Therapy (SMART) methodology developed by doctors at the Princess Margaret Cancer Center in Toronto. In Canada, where the SMART protocol has been studied previously, the percentage of mesothelioma patients with a three-year survival rate has more than doubled, from 32 percent to 72 percent. For patients with epithelial mesothelioma, the three-year survival rate is even higher at 82 percent. This is a significant improvement from the average survival rate of 9 to 18 months for patients with pleural mesothelioma.
At Seattle’s Swedish Cancer Institute, Dr. Vivek Mehta has worked on the SMART approach with Susan Richardson, Ph.D., a physicist also at the Swedish Cancer Institute. The two have recently published their findings in the journal Medical Physics.
SMART Methodology for Mesothelioma Relies on Aggressive Radiation and Surgery
Everything about the SMART approach to mesothelioma treatment is aggressive. Patients first undergo a five-day course of hypo-fractionated Intensity-Modulated Radiation Therapy (IMRT). After the radiation treatment, a thoracic surgeon performs an extrapleural pneumonectomy (EPP), in which the entire lung is removed, along with much of the tissue surrounding it.
The radiation is administered at such high levels that it is toxic to the lung, leaving no option other than an EPP to remove it. The goal of the intense IMRT is to prevent the cancer from “seeding” in the chest during surgery and then recurring afterward.
The recent Seattle SMART study involved just five mesothelioma patients. Compared to patients who undergo an EPP with traditional radiation treatment, the patients in Seattle receiving the SMART protocol have experienced shorter recovery times post-surgery as well as fewer complications.
Contact Waters, Kraus & Paul to Learn More About Filing a Mesothelioma Lawsuit
If you (or a loved one) have been diagnosed with mesothelioma, contact us byemail or call us at 800.226.9880 to speak with our asbestos lawyers, like Gary Paul and David Bricker in our Los Angeles office, to learn more about how we can assist you and your family with a mesothelioma lawsuit.
Fonte : http://www.waterskraus.com/index.aspx?id=news_smart_meso_treatment
AMIANTO E MARITTIMI, UNA CONVIVENZA INFINITA
Pozzallo – 17/02/2015
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