Ortona – 16/03/2018
Continue readingINAIL. MALATTIE AMIANTO CORRELATE E PRESTAZIONI PER MALATI E SUPERSTITI.
L’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (www.inail.it) ha pubblicato on line un opuscolo informativo su “Quali sono e come funzionano le prestazioni in favore dei soggetti colpiti da malattie asbesto-correlate e dei loro superstiti”
Ecco un estratto della relazione che potete scaricare qui.
<<Nel marzo 1992, con l’approvazione della legge n. 257, l’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a vietare l’estrazione, l’importazione, la lavorazione, l’utilizzo, la commercializzazione e l’esportazione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono. Sebbene la sua grave nocività per la salute sia accertata da tempo, però, un quarto di secolo dopo la “questione amianto” non può ancora essere considerata chiusa.
Per la sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa, infatti, questo materiale è stato largamente utilizzato per quasi 50 anni per la coibentazione di edifici, tetti e navi, come materiale da costruzione per l’edilizia – sotto forma di composito fibro-cementizio per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici e canne fumarie – ma anche per produrre indumenti e parti meccaniche. Di conseguenza oggi continua a essere presente in moltissimi edifici, macchinari e manufatti.
A rendere drammaticamente attuale il problema dell’amianto è anche il lungo periodo di latenza delle patologie a esso correlate, ovvero il tempo che intercorre tra la prima esposizione alla sostanza e la manifestazione della malattia, che nel caso del mesotelioma pleurico – uno dei tumori per cui è stata inequivocabilmente dimostrata una stretta correlazione con l’esposizione alle fibre di asbesto – può superare i 40 anni. L’inalazione delle sue sottilissime fibre può inoltre provocare l’asbestosi, una fibrosi polmonare progressiva, il carcinoma polmonare e altre tipologie di mesotelioma.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo le persone ancora esposte all’amianto nei luoghi di lavoro sono circa 125 milioni. Solo in Europa sono 15mila le morti asbesto-correlate che avvengono ogni anno e l’amianto è responsabile di circa la metà di tutti i decessi per cancro sviluppato sul posto di lavoro.
Purtroppo, in alcuni Paesi l’amianto viene ancora utilizzato, soprattutto nei materiali da costruzione e continua a essere prodotto ed esportato. Ma anche nei Paesi – come l’Italia – in cui l’amianto è stato messo al bando, a causa dell’uso massiccio che se ne è fatto in passato e della sua permanenza nell’ambiente, che richiede adeguate procedure di smaltimento, persiste l’esposizione della popolazione.
Al pesantissimo impatto sociale delle patologie asbesto-correlate si somma, inoltre, quello economico. Secondo stime recenti, infatti, nel nostro continente i decessi per mesotelioma costano più di 1,5 miliardi di euro all’anno.>>
"Un posto sicuro", un film racconta la tragedia dell'Eternit di Casale Monferrato
La tragedia dell’Eternit di Casale Monferrato è diventato un film, “Un posto sicuro” di Francesco Ghiaccio, presentato oggi in anteprima nazionale nella città simbolo delle stragi da amianto, quella che ha pagato più di ogni altra in termine di vite umane e malattie. Domani si replica a Torino, dal 3 dicembre la pellicola approderà nelle sale. Alla proiezione casalese c’erano i familiari di alcune delle vittime. Tra questi la casalese Maria Ottone, 81 anni, che, tornata nella sua città da pensionata, ha visto morire, uccisi dal minerale killer, la cognata, il padre ed il fratello. “Abbiamo detto e letto talmente tanto in tutti questi anni – ha affermato la donna – che credo un film non aggiunga molto. E’ però bello, soprattutto nella seconda parte, quando il riscoperto rapporto tra padre e figlio diventa più forte della malattia. Purtroppo con la sentenza della Cassazione, prima della quale avevamo sperato tanto, abbiamo perso ma non molleremo comunque”. Maria Ottone è la miglior amica di Romana Blasotti Pavesi, 86 anni, l’anima dell’Afeva (Associazione familiari e vittime amianto), che non ha potuto partecipare all’anteprima perché malata.
“Un posto sicuro”, del regista Francesco Ghiaccio, ha cominciato le riprese nei giorni successivi la controversa sentenza sulla Eternit e ha come principali interpreti Marco D’Amore, Giorgio Colangeli, Matilde Gioli; è prodotto da Indiana Production, La Piccola Società con Rai Cinema e Sky Cinema e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. “Abbiamo cominciato proprio da Romana Blasotti Pavesi – spiega Ghiaccio – Lei che alle lacrime ha sostituito la determinazione per ottenere giustizia. Il film cerca di essere a quest’altezza, questo è quello che abbiamo ‘respirato’ a Casale. Una città che ha sposato pienamente in modo convinto il nostro progetto. Molti si sono identificati nel film perchè lo consideravano un’occasione di riscatto, soprattutto dopo la sentenza della Cassazione. Il nostro è, in particolare, il racconto di una rinascita: un risveglio iniziato più di trent’anni fa, quando i primi operai dissero ‘qua stiamo morendo tutti’. Per quanto difficile, anche per questa ragione è il nostro film di Natale, la più grande soddisfazione della mia vita”.
Fonte : La Repubblica
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Operai morti per l'amianto, condannati gli ex direttori di Fincantieri Palermo
Operai morti per l’amianto, condannati gli ex direttori di Fincantieri Palermo: sono ritenuti responsabili della morte di sette operai deceduti per asbestosi e mesotelioma pleurico in seguito all’inalazione delle fibre di amianto
Il giudice di Palermo Monica Sammartino ha condannato complessivamente a 24 anni e 6 mesi di carcere, per omicidio colposo, gli ex direttori di Fincantieri Palermo Giuseppe Cortesi, Antonio Cipponeri e Luciano Lemetti. Sono responsabili della morte di sette operai deceduti per asbestosi e mesotelioma pleurico in seguito all’inalazione delle fibre di amianto. Nello stabilimento, per anni, secondo l’accusa non sarebbero state adottate le misure di sicurezza minime per evitare il contatto diretto con l’amianto.
I tre imputati, che avrebbero dovuto vigilare sull’osservanza delle cautele imposte dalla legge per chi lavora a contatto con l’amianto, sono stati invece assolti dall’accusa di omicidio colposo relativa ad altri dieci decessi. Per 15 capi di imputazione di omicidio e lesioni colpose è stata invece dichiarata la prescrizione. A Cortesi sono stati inflitti 8 anni e 6 mesi, a Cipponeri 6 anni e 6 mesi e a Lemetti 9 anni e 6 mesi. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento del danno, da liquidarsi in sede civile, alle parti civili costituite: i familiari di tre vittime, l’Inail e la Fiom, assistita dall’avvocato Fabio Lanfranca.
Il magistrato ha inoltre attribuito una provvisionale immediatamente esecutiva di 700mila euro all’Inail e somme tra i 120mila e i 65mila euro alle mogli e ai figli delle vittime che si sono costituiti parti civili. Si tratta del secondo processo celebrato a Palermo per l’amianto killer alla Fincantieri. A novembre del 2014 la Corte di Cassazione ha confermato le condanne dei tre dirigenti al primo dibattimento istruito nel capoluogo. Erano imputati della morte di 37 operai, uccisi anche loro dalle polveri di asbesto, e per la malattia sviluppata da altri 24 lavoratori.
Fonte: La Repubblica (Palermo)
AMIANTO: NAVI MILITARI E MERCANTILI IL RISARCIMENTO ARRIVA DAGLI U.S.A.
Augusta – 06/10/2015
Continue readingInchiesta Olivetti, chiusura indagini per 39 sulle morti per amianto. Si procede per omicidio colposo
Avviso di chiusura indagini per i 39 indagati dell’inchiesta sulle morti per amianto alla Olivetti. La procura di Ivrea sta notificando i provvedimenti. Fra gli indagati ci sono Carlo, Franco e Rodolfo De Benedetti e Corrado Passera. Si procede per omicidio colposo.
Fra i destinatari del provvedimento, firmato dai pubblici ministeri Gabriella Viglione e Lorenzo Boscagli, compaiono anche i nomi di Roberto Colaninno e Camillo Olivetti. I magistrati procedono per lesioni e omicidio colposo in relazione alle malattie, di sospetta origine professionale, che colpirono una quindicina di lavoratori. “E’ stato portato a termine un lavoro complesso e serio, che ha fatto emergere carenze nella prevenzione di questi eventi” ha detto il procuratore capo di Ivrea, Marco Ferrando.
L’avviso di chiusura indagini esplicita che “al momento” la procura “non intende richiedere l’archiviazione”. Carlo De Benedetti è interessato dall’indagine nella sua qualità di amministratore delegato e presidente dell’Olivetti dal 1978 al 1996; il fratello Franco come amministratore delegato dal 1978 al 1989, di vicepresidente dal 1989 al 1992 e di consigliere di amministrazione fino al 1993; il figlio Rodolfo come consigliere di amministrazione dal 1990 al 1997; l’ex ministro Corrado Passera come consigliere di amministrazione dal 1990 al 1996 e amministratore delegato dal 1992 al 1996. Colaninno è stato amministratore delegato a partire dal 1996. Camillo Olivetti è indagato nella veste di amministratore delegato fra il 1963 e il 1964 e di consigliere di amministrazione fino al 1981.
“Carlo De Benedetti ribadisce con forza la propria totale estraneità ai fatti contestati e attende con fiducia le prossime fasi del procedimento”. Lo afferma il portavoce di Carlo De Benedetti, dopo l’avviso di chiusura indagini. “L’Ingegner Carlo De Benedetti – si legge nella nota – ha ricevuto oggi, insieme a numerose altre persone, un avviso di conclusione delle indagini nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Ivrea sull’amianto all’Olivetti. Il provvedimento era già stato anticipato nelle scorse settimane da indiscrezioni di stampa”. Carlo De Benedetti, prosegue il suo portavoce, “ribadisce con forza la propria totale estraneità ai fatti contestati e attende con fiducia le prossime fasi del procedimento, nella convinzione che all’esito di questa complessa indagine svolta dai Pubblici Ministeri, una volta al vaglio del Giudice, possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all’interno del articolato assetto aziendale della Olivetti”. “Nel ribadire la propria vicinanza alle famiglie degli operai coinvolti, l’Ingegner De Benedetti – conclude il comunicato – ricorda ancora una volta che, nel periodo della sua permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca”.
Fonte : http://www.huffingtonpost.it/2014/09/25/processo-olivetti-chiusura-indagini_n_5880856.html
L’AMIANTO: IL PORTO DI NAPOLI E L’AMERICA – PROCEDURE DI INDENNIZZO
Napoli – 28/03/2014
Continue readingAmianto :aspetti medico legali, risarcimento in Italia e negli USA. Monfalcone 2014. Servizio TGR
«Amianto: aspetti medico legali, risarcimento in Italia e negli Usa» è il titolo dell’iniziativa tenutasi l’8 febbraio nella sala conferenze della biblioteca Comunale di via Ceriani, organizzato da Apin (Asbestos personal injury network) con il patrocinio del Comune di Monfalcone.
Il convegno ha visto il saluto del sindaco, Silvia Altran, a cui sono seguiti gli interventi. I relatori sono stati il presidente di Apin Onlus, Nicola Carabellese, il responsabile del dipartimento di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Azienda sanitaria Triestina, Valentino Patussi, che ha trattato de “Le patologie asbesto-correlate e l’esperienza dell’Ass 1 Triestina”, il giornalista del Piccolo Roberto Covaz,che ha affrontato invece il tema “L’esperienza dell’amianto e le sue dannose conseguenze”, e l’avvocato Pierpaolo Petruzzelli che si è soffermato sulla “Tutela civilistica del danneggiato negli Stati Uniti d’America e in Italia”.
A chiudere l’elenco dei relatori Caterina Ajello, procuratore capo del Tribunale di Gorizia dove si è da poco concluso il primo maxi processo sulle morti d’amianto con la condanna degli imputati, cioè i dirigenti che si sono succeduti negli anni ai vertici del cantiere di Panzano, e Raffaele Guariniello, procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, che ha istruito il processo contro i vertici dell’azienda Eternit per i morti di Casale Monferrato. Entrambi i magistrati hanno discusso de “La configurazione dell’illecito penale”. A moderare i lavori Guendalina Longo dell’Apin.
AMIANTO: ASPETTI MEDICO LEGALI, RISARCIMENTO IN ITALIA E NEGLI USA
Monfalcone – 08/02/2014
Continue readingPane e amianto. Girotondo di una città sopra un milione di vite
Presentazione del libro di Giuseppe Armenise
Il mito dell’amianto, minerale che tutto preserva per le sue caratteristiche indistruttibili, ha pervaso per oltre cinquant’anni il sogno industrialista dell’Italia che risorgeva dalle ceneri della seconda guerra mondiale. Dieci anni dopo la fine dell’era “mitica” dell’amianto, nel 1995 uno studente in procinto di laurearsi in geologia scopre che la Fibronit, la vecchia fabbrica di Bari abbandonata in mezzo alle case colpevolmente costruite tutt’intorno, è un’immensa discarica di rifiuti cancerogeni. Dalla denuncia nasce un lungo percorso di riscatto civile, ma soprattutto di ricerca personale. In tredici anni di storia, viaggiando tra Bari, Matera, Broni, Casale Monferrato, Torino, Lecco, Bergamo e Milano, si intrecciano le vicende professionali e umane di un gruppo di persone: Giuliano il giornalista, Nello il biondo, Pigi il baffo, Tore lo smilzo, Saverio il sornione, Roberto l’assessore e il protagonista, voce narrante. Esse vengono così chiamate quasi inconsapevolmente a stringere una catena di amicizia e di solidarietà volta a fare i conti con una città lontana, ostile e rassegnata. Una città che non vuole vedere i rischi ambientali e igienico-sanitari ai quali, se non si interverrà presto con una bonifica, almeno altre due generazioni saranno consegnate. Il mistero della Fibronit, alla fine, si svela solo grazie al senso della maternità e alla profondità del femminile. Sono madri, mogli, figlie e vedove delle vittime (quasi trecentocinquanta tra gli operai, ma a decine anche nella popolazione, tra coloro che non hanno mai lavorato nella Fibronit) a consentire di risalire alle tante verità inconfessate e crudeli che appartengono agli uomini della fabbrica dell’amianto. Sarà una donna, dopo dieci anni di rivendicazioni, delusioni, tradimenti, tentativi di corruzione, sequestri e processi penali, a riuscire finalmente nel compito di riscattare le attese frustrate dei protagonisti e a portare a compimento la bonifica.
fonte:poiesiseditrice
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